Un bacio dolce a Margherita Hack per non dimenticare le sue parole, il suo impegno, il suo genio.
Discorso in occasione della terza giornata della conferenza “La Coscienza Degli Animali”, tenutasi a Milano il 2 luglio 2011 (per ascoltarlo clicca qui o sull’immagine).
“Io sono vegetariana fin dalla nascita, quindi non ho alcun merito in questa scelta, però direi che sono l’evidente prova che si possa crescere anche senza le proteine animali: infatti io ho fatto atletica,
ho vinto due campionati universitari, sono stata terza a due campionati assoluti, a 80 anni ho fatto la Trieste – Grado in bicicletta e ritorno … son 100 km, quindi si può vivere benissimo senza la carne.
E io credo che si dovrebbe portare i ragazzi ed i bambini delle scuole elementari, con le loro famiglie, a visitare gli allevamenti intensivi, a visitare i macelli, forse questo sarebbe il mezzo più efficace per prendere in orrore la carne.
Noi ci domandiamo se gli animali hanno una coscienza? Ma io mi domanderei: noi abbiamo una coscienza?
Quando sopportiamo le atrocità di questi lager che sono gli allevamenti intensivi, dei macelli … che una volta erano in città, ora li han portati ben lontani dalle città: che non si vedano!
I bambini conoscono la carne solo sotto forma di quei bei involtini nel cellophane che si trovano al supermarket e non hanno idea delle sofferenze atroci, son cose atroci, inimmaginabili.
E noi siamo animali come loro, noi facciamo parte della specie dei primati:
- immaginiamoci uno dei nostri bambini,
- appena nato,
- tolto alla madre,
- chiuso in una gabbia,
- legato,
- rimpinzato di mangiare perché cresca in fretta,
- perché ingrassi in fretta
- e questo è quello che succede ai vitelli, è quello che succede ai maialini, son cose atroci.
D’altra parte il nostro pianeta risente di queste atrocità perché è noto che gli allevamenti intensivi sono una delle cause maggiori dell’inquinamento del pianeta, oltre al consumo delle risorse. Risorse che il 20 % dell’umanità, quella ricca, quella del primo mondo, consuma nella misura dell’80 % delle risorse totali. Quindi anche dal punto di vista della fratellanza con gli altri esseri umani, animali come noi, noi ci consideriamo diversi dagli altri esseri umani, anche da questo punto di vista noi sperperiamo un bene che è di tutti.
Con la pesca a strascico si distruggono quintali e quintali di pesce che si butta via, per utilizzare qualche kilo di pesce pregiato: tra qualche anno si prevede che i nostri mari ed i nostri oceani saranno vuoti e questa sarà la giusta punizione che ci meritiamo. Eppure noi siamo animali come tutti gli altri, siamo più forti, abbiamo un cervello più sviluppato ed abbiamo creato i computer di ultima generazione, ma proprio per questo, perché abbiamo un cervello più sviluppato, dovremmo sentire il dovere di rispettare tutte queste creature così simili a noi e che hanno bisogno della nostra fratellanza.
Sappiamo che siamo tutti fratelli e lo sappiamo non solo per la teoria darwiniana dell’evoluzione, dall’essere monocellulare siamo arrivati fino a noi, ma possiamo risalire molto, molto più indietro perché sappiamo anche che noi siamo tutti stati generati da quella zuppa di particelle elementari che si chiama l’inizio dell’universo, il big bang. Non sappiamo se sia effettivamente l’inizio, ma è quello che noi possiamo osservare. Da questa zuppa di particelle elementari, queste particelle hanno avuto la proprietà di formare le stelle e le stelle, nel loro interno, hanno formato tutti quegli elementi, dall’idrogeno all’uranio, che sono necessari per costruire i pianeti, per costruire gli esseri viventi. Per cui noi, non solo dovremmo renderci conto che siamo tutti fatti della stessa pasta sulla terra, ma addirittura nell’universo; noi tutti discendiamo dalla stessa origine e, quindi, a maggior ragione dovremmo sentire questo rispetto per tutti gli esseri viventi.
Noi l’osserviamo oggi, noi lo vediamo facilmente: l’inquinamento, la desolazione a cui si sta avviando il nostro pianeta. Già lo scriveva Pasolini, venti o trenta anni fa: “non ci son più le lucciole”, ed infatti le lucciole non ci sono più. Quando ero bambina, d’estate, mi sembrava di camminare in mezzo alla via lattea: oggi le lucciole sono una rarità, ne vedi, forse, qualcuna in un bosco; le rondini sono enormemente diminuite; le farfalle, nel giardino mio quest’estate non ho visto una farfalla, non una. E questa è la prova evidente della distruzione a cui stiamo portando il nostro pianeta, proprio per la mancanza di rispetto che abbiamo verso tutti gli animali.
Quindi io credo che dovremo veramente dare inizio a una nuova era e, forse, più efficace dell’etica è la salute.
Forse la gente, la gran massa della gente, è più sensibile ai problemi di salute che può suscitare la carne: un’alimentazione a base di quelli che sono cadaveri, cadaveri di animali che hanno vissuto in condizioni completamente innaturali, alimentati in maniera completamente innaturale, riempiti di antibiotici, beh, mangiare questa carne non può far altro che male. Certo non è un’alimentazione sana ed io credo che una diffusione su larga scala dell’informazione che la carne fa male e che la carne è un veleno, forse sarebbe più efficace dell’etica. Purtroppo io conosco tanti che sono diventati vegetariani per ragioni etiche, ma che dopo qualche mese non ce la fanno più e ritornano a mangiare carne: forse più che l’etica, conta la propria salute perché siamo animali egoisti.
Io credo che dovremmo ricordarci soprattutto dell’ingiustizia a cui sono sottoposti questi animali, delle atrocità che non vogliamo vedere: infatti i macelli sono lontani, gli allevamenti intensivi sono lontani, non vogliamo sapere.
Come del resto i tedeschi non volevano sapere dell’esistenza dei lager in cui si massacravano gli ebrei.
Così facciamo noi.
Oggi dovremmo sapere: dovrebbe essere una materia di insegnamento la visita ai macelli, agli allevamenti intensivi.
“Guardate come vengono allevati quegli animali che poi vi mangiate”, che vedete solo una bella fettina appetitosa, che poi io non so quanto sia appetitosa: io non ne ho idea perché la carne non l’ho mai mangiata, ma faccio il paragone con la frutta di oggi e quella di una volta. La frutta di oggi non ha nessun sapore, rispetto a quella di una volta, maturata sugli alberi. Su diversa scala, qualcosa di simile sarà successo anche con la carne.
Ricordo che quando andavo a lezione a fisica, a Firenze, passavo davanti al podere di un contadino, e spessissimo c’era un camion che veniva a prendere decine di maialini: ricordo ancora le urla strazianti di questi maialini. Una cosa che mi è entrata nelle orecchie, che non mi leverò mai più dalla testa.
Come mi ricordo a casa mia, vivevamo in periferia, ed a 200 mt c’era ancora un podere in cui a ottobre si macellava il maiale: dalla mia terrazza non potevo vedere i dettagli, vedevo la gente che si affollava sull’aia e sentivo le urla strazianti di questi animali, ammazzati in una maniera così barbara, squartati, messo in croce, come Gesù Cristo, legati con le zampe e squartati dal basso … quando si poteva uccidere in una maniera molto più rapida, molto più indolore; che almeno si faccia questo, se ancora non si riesce a debellare questa voglia di mangiare la carne. Che almeno questi animali li facciano vivere secondo natura, fino a che non è giunto il momento di macellarli e che si macellino in una maniera più rapida e indolore possibile, almeno questo si può fare.
E questo lo si dovrebbe fare: come si dovrebbero abolire tutte le barbarie che si fanno per divertimento. Le barbarie dei circhi, le barbarie dei giochi tradizionali, i vari palii; penso anche alla Spagna, perché per molti anni c’è stata una campagna per fermare una barbara tradizione di Pasqua, secondo la quale si buttava un asino vivo dalla cima di un campanile per il divertimento della folla e penso alle corride che sono uno spettacolo atroce.
- Perché si deve fare tutto questo?
- Perché?
- Per il nostro divertimento di animali con un cervello un po’ più potente degli altri?
Questa è una profonda ingiustizia: proprio perché il nostro cervello è più potente, ci dovremmo rendere conto delle barbarie che si fanno, proprio per questa ragione si dovrebbe evitare ogni possibile sofferenza.
Oggi gli animali degli allevamenti intesivi non sono più animali, sono macchine da carne, nati e morti per produrre carne.
Io mi meraviglio, a volte, quando tra i tanti grandi, come Leonardo da Vinci, che lottavano a favore del vegetarianesimo, ci siano stati altri grandi personaggi, Cartesio ad esempio, che non era certo un’imbecille, il quale diceva che: “gli animali sono macchine, macchine incapaci di dolore”.
Ma io mi domando se aveva mai guardato un cane o un gatto negli occhi.
Mi domando qual era la coscienza di Cartesio?
Grazie.”
Una Grande Anima, profonda, sensibile…..
❤
Riposa in Pace, Signora delle Stelle…
❤
Una grande perdita, certe persone non dovrebbero morire mai.
❤
L’ha ribloggato su ZampetteCercaFamiglia_Umbria.