Avete voglia di un dolce super-super croccante e friabilissimo, che, sotto i denti, canta, scricchiola e si infrange come una dolce onda agrodolce? Immaginate un croc, croc, croc, croc, croc … reiterato come un mantra, lieve e gustossissimo! Beh, signori, ecco a voi la Baklava, una Regina tra i dolci, i cui natali sono ancora oggi contesi da greci e turchi (Siete curiosi? Volete sapere di più della contesa della baklava e della sua storia? Eccovi servito qualche link. E per la corretta pronuncia, sentite qua).
Ingredienti per ca 20 porzioni di baklava, cotte in una teglia di 30×40 cm:
- 1 confezione di pasta phillo bio (se congelata, lasciare scongelare chiusa per un paio d’ore)
- 50 gr noci tostate bio
- 50 gr nocciole tostate bio
- 100 gr pistacchi tostati bio
- 50 gr uvetta bio
- olio bio di semi di girasole bio di prima spremitura
per lo sciroppo:
- 2 C di malto bio di riso
- 1 arancia bio spremuta
- acqua qb
- cannella bio qb (facoltativa)
Preriscaldare il forno a 180°.
Ricoprire una teglia rettangolare con un foglio di carta da forno. Tritare con il mixer, o al coltello, tutta la frutta secca (tenendo da parte ca 50 gr di pistacchio per la decorazione finale) e mischiarla bene. Srotolare i fogli di pasta phillo.
- Montare il primo strato della baklava: prendere un lenzuolino di phillo, adagiarlo sul foglio di carta da forno e spennellarlo con poco olio: non occorre essere maniacali e ricoprire interamente l’area, ma basta una pennellata oziosa qua e là. Ricoprire con un nuovo foglio e ripetere l’operazione fino ad avere 6 fogli di phillo leggermente unti. Mentre spennellate non occorre pressare o far aderire completamente la pasta in quanto il mantenimento di bolle d’aria, tra uno strato e l’altro, migliora la resa finale e l’effetto super-super croccante della baklava.
- Versate a pioggia o alla ‘ndo cojo cojo metà del trito di frutta secca.
- Ora fate il secondo strato: ricoprite con 6 fogli di phillo leggermente unti. E versate di nuovo a pioggia tutto il rimanente trito di frutta secca.
- Ora sigillate con il terzo strato di phillo, come sopra.
Con un coltello ben affilato, tagliate la baklava in quadrotti o triangoli o rombi ed infornate per 20/25 minuti o fino a quando la baklava risulti croccante, ma non completamente dorata.
A parte preparate lo sciroppo: in un pentolino di acciaio inox versate il malto, il succo d’arancia, la cannella ed un po’ d’acqua ed emulsionate per bene. Portate a bollore a fuoco moderato e fate sobbollire per 5 minuti.
Quando la baklava è croccante, sfornatela e versatevi sopra lo sciroppo caldo … vi sembrerà che frigga. (Potete guardare questo video, per farvi un’idea, dal minuto 1:40).
A questo punto infornate nuovamente per 5 minuti fino a doratura, sfornate e ricoprite con la granella di pistacchi tenuta da parte. Fate raffreddare le porzioni di baklava su una gratella areata, per mantenere il dolce croccante più a lungo.
La Baklava è buona sia calda, che fredda. Per conservarla a lungo (se dura … eh eh eh) e mantenerla friabile, è bene riporla e conservarla in una scatola di latta ben chiusa, una volta che sia raffreddata completamente.
E come sempre, un buon, buon appetito da Ravanello Curioso!
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Mooooooolto interessante questo dolce!
Domanda: ma la pasta phillo la si trova anche già fatta?
Ciao!
certo … ! vai tranquilla, la vendono in molti negozi bio, ed anche nei supermercati convenzionali. Certo … farla in casa da tante soddisfazioni, ma è anche molto impegnativo!
si, prima di farla in casa magari la provo a comprare.
grazie!
MOMMAMA! Che buonissimissima! ne ho assaggiato varie versioni, tutte squisite, anche se un pezzettino ti sfama per 3 giorni! Da provare assolutamente!
ciao mitica Capra! se la fai non troppo ricca, come in questa versione, e “bollosa” quel tanto che basta, vedrai che non è pesante come quella dei negozietti etnici ed anzi una tira l’altra … certo son rischi che bisogna correre!! E Buon Natale ;-D
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