Gnam, gnam … eccoci di nuovo alle prese con una preparazione di base! Questo si, che è un segreto da conoscere: il miracolo dello yogurt scolato e la sua trasformazione in un formaggino veg, cremoso e ricco di fermenti, una delizia per tutta la famiglia! Ed, ancora di più, una piacevole sorpresa per amici e parenti onnivori che rimarranno a BOCCA APERTA! Inoltre, questa è una buona notizia per gli amici intolleranti al lattosio o semplicemente sensibili al discorso “colesterolo” … eh eh eh!.
E la realizzazione di questo formaggino com’è? Veloce, semplicissima e di sicura riuscita … sul serio, una ricetta che viene a tutti!
Lasciate spaziare la vostra immaginazione perchè qui stiamo parlando di un FORMAGGINO DALLE MILLE ED UNA POSSIBILITA’! Lo potete arricchire con erbe e spezie, presentandolo in versione “erborinata” con erba cipollina, un trito fresco di basilico od una spolverata di menta! E perchè no, con scalogno, timo, salvia, citronella, pepe, paprika, aneto, foglie di sedano, peperoni dolci o piccanti o cipollotti novelli. E per le occasioni speciali? Pensate che meraviglia se presentato tra due semisfere di pasta frolla, a guisa di “baci di dama” salati?
Se poi amate, come noi, i colori e le presentazioni ad effetto, riuscite ad immaginarlo su una tavolozza da pittore? Con macchie gialle (zafferano o curry), verde mela (basta una puntina di matcha) o rosa shocking (qualche goccia di succo di barbabietola) o … …
In estate, potremmo puntare sul classico, con un intramontabile piatto di pomodorini maturi, ripieni di formaggino e basilico, il tutto condito con un filo di olio EVO? Oppure racchiudere il nostro caprino tra due dolci metà di fichi ed impreziosirlo con granella di noci? E perchè non goderselo, in purezza, su una fetta di pane abbrostolito o di crackers e crostini o spalmato su degli ottimi taralli? Ed in versione calda su golose fette di polenta? E cotto in una quiche od in una torta salata? E perchè no, nella pastina di dado veg … per gli amanti del genere “caprino-nella-pastina” è un trionfo assicurato!
Oppure oppure … c’è sempre l’opzione dolce!!! Il nostro formaggino “caprino-non caprino” si può consumare a colazione o a merenda, lavorandolo a crema con malto e cannella, oppure con vaniglia in polvere e burro di mandorle, di nocciole, di pistacchi o con frutta secca frullata … per gustarselo al cucchiaio. La texture sarà corposa, la palatabilità piacevolmente grassoccia, goduriosa e da sballo! Si potrebbe, anche, servire composto a palline e ricoperto di granella di nocciola, gocce di cioccolato o farina di mandorle ed offerto ai nostri ospiti con pirottini colorati. Od, ancora, impiegarlo per una splendida veg-cheese-cake (a presto la ricettina … per ora vi lasciamo solo una fotina!)? Bene … mettete in moto la fantasia e non dimenticate di aggiornare Ravanello delle vostre idee! E’ sempre tanto, ma tanto, Curioso!
Ed ora, diamo inizio alle danze!
IL NOME DELLA NOSTRA CREATURA?
Ma come possiamo chiamare questo formaggio veg: “caprino”, “labna” o “formaggino di yogurt”? Bella domanda! Tranquilli … si fa solo della letteratura, perchè per farlo in casa, basta che acquistiamo dello yogurt già pronto e l’operazione netta per realizzare il caprino durerà 5 minuti! Allora, il nome possibile potrebbe essere:
- “Caprino”, del resto nemmeno il caprino è un vero caprino, poichè è fatto con latte vaccino (e fermenti)! Sicchè, se Ravanello lo fa con latte di soia (e fermenti), nulla vieta di chiamarlo caprino ;-D. Il palato, in effetti, ci suggerisce che di caprino trattasi, per via della consistenza cremosa, della pasta molle e del leggero retrogusto acidino. Se ripensiamo alle caratteristice organolettiche del caprino, qui le abbiamo tutte. Inoltre ci sono forti analogie nel procedimento di produzione che rimandano a lui: viene scaldato e mantenuto a temperature tiepide costanti per circa 24 ore con aggiunta di colture batteriche o fermenti; dopo la coagulazione si libera dal siero e si esegue la salatura … che poi è, a grandissime linee, quello che facciamo noi autoproducendolo: latte, poi yogurth (37°-40° gradi ca), poi separazione dal siero e salatura;
- anche “Labna” andrebbe bene come nome: è infatti un tipico formaggio ottenuto da yogurt vaccino scolato; ingredienti e metodo sono quasi (;-D) identici. Qualcuno ha scritto “It is criminally simple to make…all you need is good yogurt, some salt!” e come dargli torto!!! Persino in Messico è diffuso: “Strained yoghurt is called jocoque in Mexico. It was popularised by local producers of Lebanese origin and is widely popular in the country. The name jocoque is Nahuatl, and is also used for an indigenous cultured milk product similar to labneh“. Vero, Bartolomea Vanzetti?? Il nostro, però, dovremmo chiamarlo Labna di soia … ma non suona benissimo;
- e che dire di “Formaggino di yogurt“?
Beh … fate vobis! Chiamatelo come vi piace di più! Qualsiasi sia il suo nome, è delizioso!
FACCIAMO … IL FORMAGGIO !
I tempi necessari? Ci vogliono solo 5 minuti di durissimo lavoro: aprite il vasetto di yogurt di soia e mettetelo a scolare. FINE DELLA RICETTA.
Però, poi, vi toccherà pazientare per almeno un giorno prima di mangiarlo. Tutto qui. Vediamo procedimento e materiale occorrente (clikka sull’immagine per ingrandirla):
Mescolare lo yogurth con un pizzico di sale ed il succo di limone. Munirsi di un piatto fondo e ricoprirlo con la garza.
Versare il tutto nella garza, chiudere e mettere a scolare in frigorifero: è importante evitare che il fagottino di formaggino rimanga immerso nel suo latticello. Dopo circa 8 ore avrà già perso gran parte del suo siero, ma se volete ottenere un prodotto più simile al formaggio,
è opportuno farlo lavorare almeno 1 giorno, ma potete anche aspettare fino a 3. Una volta pronto, si conserva ancora per qualche giorno in frigorifero, ma si sa: più passa il tempo, più perderemo fermenti! A noi la scelta. In linea teorica resiste anche 7/10 gg ma, in vista di un utilizzo così tardivo, è meglio coprirlo con olio EVO e conservarlo chiuso in un contenitore ermetico (non dimenticate che, oltre ai fermenti dello yogurt, ci saranno i batteri del nostro frigo a fargli compagnia ;-D).
Il risultato dopo 1 giorno di scolatura è comunque già ottimo; aspettando, però, sarete ricompensati da diverse sfumature di gusto, molto, ma molto interessanti. Ed, a parere di Ravanello, molto più gustose.
Ecco come si presenta un giovane formaggino con 24 ore di vita. Una volta pronto, non rimane che aromatizzarlo a piacere, partendo da sale ed olio … fino ad arrivare alle mille varianti già suggerite ed a quelle che saprete creare voi stessi.
Un paio di annotazioni sulla preparazione del formaggio:
- il limone dona un piacevole aroma, disinfetta ed aiuta la coagulazione;
- la ricetta si può realizzare anche senza limone, soprattutto se vogliamo poi utilizzarlo in versione dolce; avremo meno note acidule ed un gusto più morbido;
- il formaggino si può ottenere anche senza sale e limone: basterà scolare lo yogurt al naturale e condirlo in un secondo momento; così facendo, dovremmo allungare un poco i tempi di attesa, per ottenere la stessa consistenza semi-solida che sale e limone ci permettono di accelerare.
- gli aromi e le erbe si possono unire già in fase di pre-scolatura; se aggiunti subito, si amalgameranno meglio e doneranno al formaggio un gusto più deciso;
- si può lavorare anche yogurt aromatizzato (alla frutta, ad esempio) utilizzando lo stesso, semplicissimo, procedimento.
Ed ora che ne facciamo del liquido avanzato e della garza usata? Beh … diamo il via al riciclo:
- il siero, si può bere così com’è (ottimo di primo mattino, a digiuno: è una carica di fermenti) e si può anche cucinare (però, così, i fermenti li uccidiamo) ;-(
- la garza si fa bollire in acqua e bicarbonato o acqua e aceto; una volta asciugata, la si ripone per futuri utilizzi
.
E come sempre un buon, buon appetito da Ravanello Curioso!
PS: ci trovi anche su Facebook, qui.
Lo faccio spesso anch’io! Ottimo!
eh già … da noi, ormai, è d’obbligo, almeno una volta alla settimana! ,-D
Verissimo Ravanello, nella mia “vita anteriore” il formaggio jocoque era una golositá a cui non rinunciavo mai…. adesso (con molta calma) proveró anche questa nuova ricetta, solo che qui non trovo lo yogurt di soya…. me lo dovró fare pure quello….
e che ce vò? basta un mucchietto di semi ed un pò d’acqua! ;-D
Rava chapeaux!
Per la super semplice efficiente ricetta, per la spiegazione, lo schema, le foto… cheddire, semplicemente chapeaux! 😀
Dafffare!
Ciao 🙂
Fatto!
Lo yougurt di soia era scaduto da 25 gg, chissà se sarà mangiabile 😀 😀 😀
ah ah ah! mitico … beh dai, sicuramente i fermenti erano spirati, ma lo yogurt sarà stato buono lo stesso ;-DDD
la maggior parte della gente in rete che lo fa lo chiama “vegrino” , che mi pare un buon compromesso, ce ne sono centomila varianti ovviamente ognuno ha la sua.
mio marito lo adora, io non lo amo particolarmente, anche se lo mischio con i sapori più disparati mi resta sempre quel retrogusto di soja acidula che non gradisco..
PS: lo dico a bassa voce … eh eh eh … neanche io amo tanto il gusto di “soia” dello yogurt, ma vedo che, con il goccio di limone ed un tempo prolungato di riposo (almeno 2 gg, ma 3 è meglio), si trasforma completamente ed assume un gusto decisamente rotondo e morbido … c’è proprio qualcosa che caglia !! sul serio … io lo yogurth di soia semplice non lo mangio nemmeno sotto tortura … ah ah ah ! PPSS: vegrino … simpatico! PPPSSS: anche a casa mia lo amano! i ravanelli lo mangerebbero tutti i giorni!!! il frigo è perennemente occupato da fagottini bianchi in fase di sgocciolatura!
Wah! Slurp. Questo lo devo provare subitissimo.. peccato sia notte e il mio bio sia chiuso domani. Devo, assolutamente provarlo, devo assolutamente provarlo: oramai è il mio chiodo fisso!
io invece adoro lo yogurt di soia, ne mangerei a quintalate, e pure lo “yogurt colato” (io lo chiamo così!).. o “yogurt greco senza” 🙂
Secondo me il limone dà quella nota acidula che manca rispetto allo yogurt vaccino.. una meraviglia!
Io lo uso più nel dolce però.. quasi quasi me lo rifaccio.. mi hai fatto venire gola!
si si Xcesca! dai che domani riaprono i negozi ;-D … io ne ho appena preparato uno con basilisco fresco e me lo mangio mercoledì … gnam!
io ho colato il mio primo yogurt di soia proprio ieri. oggi ho allungato un dito e l’ho assaggiato… proprio strano, simile ad un formaggio spalmabile! la prossima volta lo userò nella versione ‘salata’: mi segno i tuoi consigli.
e il siero… beh, non sapevo che farne e l’ho dato alle piante 😛
Herbs .. beh direi che darlo alle piante è una buona soluzione! L’importante è non buttarlo ;-D … quello si, che mi fa tristezza! Buon formaggino allora! ;-D
Bono lo devo provare pure io, che -come te- lo yogurth di soia non lo mangio nemmeno se è l’ultimo alimento del pianeta! 😛
hi hi hi! allora il segreto è …scolatura di 2 giorni almeno! aumenta la cagliatura, il sapore si trasforma … ed è una vera goduria! poi divemterà un chiodo fisso, come la pasta madre: ormai rinfresco e fagottino sono azioni combinate!
Avrei voluto fare la scolatura di 2 giorni ma non ho resistito, ieri sera l’ho “aperto”.
Nonostante io non sia un amante dei prodotti a base di soia devo dire che è veramente buono, sarà che sono anni che non mangio latticini, ma questo vegrino mi sembra un vero caprino! 🙂
Grazie Rava!
Magari metterò le foto del caciottino sul blog…..
si, dai … vogliamo le foto!! sulla somiglianza con il caprino, concordo in pieno … sembrano fratelli fatti e finiti! ;-D
Ciao,
se ti vai con questa ricetta puoi partecipare al mio contest!
Ti lascio il link, sperando di non essermi intromessa troppo! 😀
http://www.lacuochinasopraffina.com/le-ricette-degli-altri/yogurtino-sopraffino-rendi-speciale-il-tuo-piattino-il-contest/5409
I premi, tre, sono molto belli e utili! 😀
Grazie mille!
Veru
Grazie Veru per l’invito! Questa volta mi sono svegliata tardi, ma la prossima ci partecipo volentieri!! ;-D
RAVANELLO SEI DA SPOSARE…………..PURE COME DEVE ESSERE LAVATA LA GARZA E RIPOSTA PER IL SUCCESSIVO RIUTILIZZO…..SEI FORMIDABILE!!!!!
ah ah ah ! Grazie cara!
Ora provo, ora provo con basilico.
ciao Francesca! basilico? ottima soluzione ;-D
http://www.francibb.it/2012/02/veg-labneh-552/ … magnifica soluzione! e quanto è bello il fagottino scolato! gnam!
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Trovo che qualche cucchiaino di Umeboshi servano perfettamente al doppio scopo di salare il vegrino e di togliere completamente il retrogusto ‘fagioloso’…provare per credere!!!
mi pare un’ottima idea! Qui in casa adoriamo l’umeboshi ed in effetti anche io litigo con il sapore fagioloso e propendo per lunghissime scolature proprio per eliminarlo! Bella proposta! ciao e grazie della visita!
Trovo che qualche cucchiaino di umeboshi serva…….
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Ho sperimentato la ricetta per produrre il caprino, che è risultato veramente eccellente!
Barbara
Fantasticoooooooooo! Un abbraccio da Ravanello
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voglio assolutamente provarci: proposito per il 2013! grazie e grazie a maddalena di genitori veg e a Claudia per avermi segnalato questa ricetta!!!
Monica vedrai… è facilisssssssssssima, non occorre fare praticamente niente e si trasforma in dolce o salato a tuo piacere ;-DDDD
se lo dici tu… tenterò e tornerò a raccontare 😉
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È in frigo a scolare adesso. Grazie Ravanella per le tue ricette fantastiche! 🙂
Grazie Virginia!!! Sei gentilissima. ;-D
Fatto, condito e servito. E’ stato un successone incredibile! Non vedo l’ora di rifarlo, anche se mi toccherà prepararne un quantitativo maggiore visto quanto lo hanno gradito…. XD
;-DDD con il caprino veg, si va sempre sul sicuro!!! mitica Virginiaaaaaa!
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Procedimento interessante! Secondo te, senza sale, si potrebbe usare per fare il cheesecake, come sostituto del philadelphia?
Grazie e complimenti =)
Ecceeeeeeerto … così finalmente ti liberi del philadelfia … ;-DDDDDDDDD Ricorda solo di farlo scolare per benino almeno un paio di giorni. Poi condisci come ti pare e piace. Qui trovi altre idee con il caprino veg in versione dolce: https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/06/01/mousse-fragola/ e https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/08/13/tortino-cremino/ e https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/02/02/scrigno-di-formaggio-dolce-ai-mirtilli-dinverno/ e https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/05/08/cesars-nocciocake/ e https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/07/26/mini-cheesecake-di-fichi/ e https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/09/05/mini-cheesecake-di-melone/ e … basta, per ora! ;-D Un saluto dalla Ravanella!
oh santi numi, mi hai aperto un mondo :Q sento che è l’inizio della fine… della dieta xD complimentissimi e grazie per i suggerimenti!! 😀
Rob, dai … almeno è colesterolo free e con grassi ridottissimi ;-DDDD SE proprio vogliamo darci una giustificazione per lo strappo alla regola ;-DDDD
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Ciao, posso chiederti la marca dello yogurt che usi (se non lo fai da sola ?). Non riesco ad avere una consistenza simile a quella tua dopo 24 ore nemmeno dopo 3-4 giorni, inoltre è sempre giallino e non bianco come il tuo … Grazie!
ciao Patrizia … dunque … a volte fatto in casa, a volte la marca che trovo all’esselunga (mi pare soyasun), a volte quella che trovo al natura si (mi pare soyade), e così via discorrendo … sempre tutto quello che trovo per caso! ;-D Un caro saluto dalla Ravanella!
Grazie Ravanella! Con il Soyade del Naturasì ci avevo provato anch’io, con risultati abbastanza soddisfacenti ma, dalle foto, non come i tuoi. Farò altri esperimenti, allora, mi pare di capire che lo yogurt di partenza non sia così determinante. Grazie ancora e complimenti per il tuo sito e … per tutto!
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Ciao, non ho ancora girato per il tuo blog, ma me ne sono già innamorata! E ti dirò di più: avendo in casa uno yogurt soyasun (preso per errore perchè non sono vegana) ho appena fatto il formaggino…così in due minuti…sarà destino? Provo a vedere altre ricette e chissà che riesca a fare a meno di tutto ciò di origine animale!
Ciao Milù … vedrai che il formaggino ti darà grandi soddisfazioni e si presta a mille ricette sia dolci che salate ;-D Qui ne andiamo tutti pazzi! ;D Per tutto il resto non hai che da chiedere e grazie del tuo passaggio. Un saluto dalla Ravanella.
provato con curry e curcuma 🙂 deliziosoooo 😉 grazie mille come sempre 😀
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Il mio formaggino è in frigo che scola 🙂 Ho avuto dei problemi con la garza però e ho dovuto ripiegare su un fazzoletto di stoffa, speriamo bene!
Volevo chiederti..ma nella foto quella che vedo che hai usato è garza, giusto?? Quanti strati ne hai messi? A me con la garza è cominciato a colare tutto..garza da farmacia.. Così mi è venuto il dubbio..magari ci vuole una garza particolare o diversi strati..boh 🙂
Rugia, cara, ho solo trovato delle garze dalla trama molto sottile, nella mia merceria la chiamano “cencio della nonna” ed è di cotone non colorato, nè trattato. Ma son sicura che anche con il fazzoletto verrà benissimo, non ti preoccupare! ;D Buona pasqua intanto!
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ciao. Non sono vegana ma intollerante di brutto al lattosio… facevo un formaggio di mucca che era un capolavoro e adesso mi ritrovo a non poter ingerire il lattosio nemmeno quel poco che si trova nelle medicine… proprio io che adoravo il formaggio (Parmigiano e, appunto, il mio formaggio che era diventato famoso in tutto il circondario… 😦 ). Ho trovato il tuo blog e lo trovo interessante anche per me che non sono vegana… ti ringrazio per questa ricetta in particolare che proverò a fare appena mi è possibile… spero abbia un buon sapore perché il latte di soia lo consumo ma… beh, comincio a farci “la bocca” soltanto ora dopo un paio di mesi… grazie ancora!
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L’ha ribloggato su Io Cucino con Gioiae ha commentato:
Appena fatto e lo consiglio a tutti io l’ho fatto vegan con yogurt di soia e anche con yogurt vaccino sia intero che 0,1% sono tutti fantastici e naturalmente chi segue il metodo Montignac come me lo farà vegetale o con yogurt magro io su cinsiglio della “bottega dei semplici” ci ho condito la pizza! E voi? Fatemi sapere….
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Ciao,
Ho trovato questa meravigliosa ricetta è volevo provarla, unico dubbio la colatura: si può fare anche con un colino o passa anche lo yogurt?
Altrimenti la garza per questi usi dove si può acquistare?
Grazie e complimenti!
Ciao Matteo! Si, ti confermo, con il colino passa anche lo yogurt! Come garza puoi usare tutto: un pezzo di lenzuolo vecchio, della garza, oppure del cencio della nonna … preferibilmente materiale vecchio (così ha già perso il colore :D) e che non laverai mai più con detersivi. Buone sperimentazioni! RAvanella
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Ciao, la tua ricetta sembra davvero deliziosa!!! Complimenti per la spiegazione dettagliatissima 😊 A me non piace molto lo yogurt di soia, non lo compro spesso, potresti consigliarmi la marca migliore da utilizzare? Grazie è ancora complimenti
Ciao Costanza, io lo autoproduco sempre (qui la ricetta https://ravanellocurioso.wordpress.com/2015/05/20/yogurt-di-soia/), perciò non conosco molte marche di yogurt. Però posso dirti una cosa: concordo con te sullo yogurt di soia (io credo che non riuscirei a mangiarlo nemmeno sotto tortura!), ma se lo usi per fare il caprino, più lo fai colare, più quel sapore di ‘fagiolo crudo’ sparisce. Prova e vedrai!
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Ciao! La garza dove posso acquistarla? Grazie!