Bentrovati cari Ravanelli, oggi vi voglio parlare dell’autoproduzione dello yogurt di soia. Convenzionalmente ‘lo yogurt si ottiene mediante l’aggiunta al latte di microrganismi specifici, il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus. Questi batteri si riproducono velocemente e, così facendo, aumentano il livello di acidità del latte e lo condensano leggermente. Infatti “predigeriscono” lo zucchero contenuto nel latte (lattosio) e lo trasformano in acido lattico; in pratica ne provocano la coagulazione, cioè l’addensamento di proteine (come la caseina): per questi motivi lo yogurt ha un sapore acido e un aspetto denso e cremoso. Lo yogurt commerciale è generalmente più ‘denso’ di quello preparato in casa, perché solo un attento controllo della temperatura permette uno yogurt ricco (tra 1 milione e 5 milioni per grammo) di fermenti vivi’. Fonte: FOCUS.
Ma con una serie di accortezze si può realizzare, anche in casa, uno yogurt altrettanto denso e compatto … oltretutto … RISPARMIANDO UN SACCHISSIMO DI SOLDI! Guardate qua: è talmente compatto che il cucchiaio rimane in piedi. 😀
‘Lo yogurt di soia, pur contenendo lo stesso ceppo batterico di fermento (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) utilizzato per produrre lo yogurt convenzionale, possiede caratteristiche nutrizionali abbastanza differenti, quali:
- assenza di lattosio
- assenza di colesterolo
- minori calorie
- assenza di grassi animali
- presenza di tracce di lecitina e fitosteroli.
Lo yogurt di soia è quindi adatto ad esigenze trasversali, in primis di tipo etico, ma anche di tipo salutistico e religioso: questo alimento è idoneo all’alimentazione di tutti, ed anche degli ebrei, degli intolleranti al lattosio, degli allergici alle proteine del latte vaccino, degli ipercolesterolemici e di chi segue una terapia dietetica’. FONTE: qui.
Le colture batteriche per produrre lo yogurt a livello domestico sono reperibili all’interno degli yogurt di soia commerciali. E’ poi possibile riutilizzare lo yogurt di soia prodotto in casa per inocularne del nuovo per, circa, 10 volte. Esaurita la sua vitalità, sarà bene recuperare dello yogurt nuovo e attivo.
Scegliendo uno yogurt di soia commerciale, è necessario assicurarsi che contenga fermenti vivi-attivi (e non sia dolcificato se volete ottenere dello yogurt da impiegare poi in ricette salate). La buona riuscita dello yogurt di soia fatto in casa dipende, oltre che dalla qualità delle materie prime sopra descritte, anche dall’igiene con la quale vengono trattati gli strumenti e i recipienti di utilizzo (una contaminazione parallela dello yogurt di soia vanificherebbe la proliferazione dello starter determinando un fallimento del processo) e dal mantenimento di una temperatura costante.
Tenuto conto di questi piccoli dettagli, fare lo yogurt, è la cosa più facile del mondo! Armatevi di un termometro da cucina e di una bella coperta pesante (o anche più di una).
Ingredienti:
- 1 litro di latte di soia autoprodotto o commerciale
- 125 gr di yogurt di soia
Procedimento per ottenere un kilo di yogurt di soia:
- In una pentola, scaldare un litro di latte di soia ad una temperatura di 42°C e spegnere il fuoco
- Aggiungere la coltura starter (il vasetto di yogurt) e girare leggermente
- Chiudere molto bene la pentola con il suo coperchio e coprirla con un paio di coperte spesse e tenere lì per 8-12 ore.
- Al termine, recuperare un vasetto di yogurt utile alla produzione successiva e conservare in frigo per massimo 7 giorni.
E se avete il Bimby? E’ un gioco da ragazzi: fa tutto lui e voi non dovete preoccuparvi di niente! Se poi avete il TM5, c’è pure la procedura automatica! Vi basta versare tutti gli ingredienti e selezionare la ricetta per fare lo Yogurt. Per saperne di più, scaricate il pdf che abbiamo elaborato nel gruppo FB Bimby Vegan.
LO YOGURT VIENE CON TUTTI I LATTI DI SOIA IN COMMERCIO?
No! Pare proprio di no! Con quello autoprodotto andate a colpo di sicuro! Se invece ne usate uno commerciale, conviene scegliere la marca ideale: per saperne di più, scaricate anche voi il PDF! Abbiamo fatto una comparazione tra i risultati ottenuti con diverse molte marche disponibili: trovate le foto e tutte le info che vi occorrono per produrre kili di yogurt denso e cremoso in un batter d’occhio!
Abbiamo anche calcolato il risparmio ottenuto … è decisamente interessante. ;D
E LO SAPEVATE CHE?
Lo sapevate che la stragrande maggioranza di produttori di latti vegetali, sono aziende casearie che hanno diversificato la produzione? Nel documento trovate produttori e indirizzi. Quindi … okkio a strapparsi i capelli …
Se volete partecipare all’aggiornamento del documento con i vostri risultati, mandatemi le foto dei latti vegetali impiegati e delle etichette! Sarò ben felice di aggiornare il documento e di pubblicare costantemente la sua revisione.
E se volete lo YOGURT GRECO? Facile!
Una volta pronto lo yogurt, procedete come per realizzare il caprino e fate colare per una mezzora sopra ad un colino rivestito di un panno a trama sottile: otterrete uno yogurt densissimo da tagliare con un coltello. Fonte foto: greekyogurt.me.
Insomma … ogni yogurt è bello a mamma soia!
CORSI DEL MESE DI MAGGIO
E nel salutarvi, vi ricordo le prossime date su Milano:
- il 24 Maggio presso l’Italiancakedesign School vi aspetto per un magnifico incontro sulla piccola pasticceria: realizzeremo insieme cose folli, perchè la pasticceria vegana si apre a sperimentazioni senza confini! E allora via a meringhe senza albume, colorate e sfiziose come macarons, bignè gonfi e soffici da imbottire con crema pasticcera e farne castelli di profiterole, poi tartellette di friabile frolla e frutta fresca. Faremo insieme anche il burro vegetale, meravigliosi e languidi tartufi di cioccolato, e per finire crema chantilly e panna di cocco! Un corso davvero ricco di novità. ❤
Vi lascio qui di seguito la locandina con tutti i dettagli.
un buon,
buon appetito da Ravanello Curioso.
PPSS: ci trovi anche su Facebook.
ilmondodici ha detto:
Go veg – go Rav! 😉😘
Io uso il latte autoprodotto, non ho il termometro e vado ad occhio però in gener viene anche se non così solido ma molto cremoso e soddisfacente.
Mi manca una prova: il programma “yogurt” del forno, voglio provare s viene meglio 😉 o forse è ora di compare il termometro… 😉
ravanellocurioso ha detto:
Cioè … tu hai il programma yogurt nel forno??? 😀
Senti ma, a parte i metodi, hai letto quelle cose interessantissime sui produttori di latte vegetale? Cioè … ne vogliamo parlare???? 😀
samanta ha detto:
ciao, ma il corso di piccola pasticceria lo fate anche online??? non riesco a venire a Milano ma è il corso che volevo fare!!!
Giulia ha detto:
Grazie mille!! stamattina volevo cimentarmi con lo yogurt e trovo proprio il tuo post, magnifico!
Lo yogurt è già pronto e per fortuna non ho trovato il latte al Lidl, infatti avevo provato a fare la ricotta e non mi era venuta, sigh, ora so perché!! questa volta ho usato yogurt Soyasun e latte bio della Coop con grassi 2,1%, perfetto…..
ora proverò anche il caprino e mi lancerò nel magico mondo delle cheese -cake!!
Giulia felice….
Erelindre ha detto:
Io sono molto interessata a provare con dei probiotici (vegani) in modo da riuscire a yogurtizzare anche altri tipi di “latti” vegetali e da avere uno starter sempre pronto. So che in america esiste ad esempio lo yogurt di cocco e io DEVO averlo. Sto facendo ricerche in questo senso. 🙂
ravanellocurioso ha detto:
bello 😉
Daniela ha detto:
Ciao Erelindre, ho provato lo yougurt di cocco, e ti dico francamente non e` un granche`! MI aspettavo che fosse molto cremoso e coccoloso, ma non era ne` uno ne` l’altro. E` come il latte di cocco dal sapore annacquato e poco denso e cremoso. E costa il doppio di quello di soya! Non ti perdi niente!
Daniela
Erelindre ha detto:
Grazie per la info. Almeno smetto di fantasticare su quello che nella mia testa era la gosa più buona del mondo 😀
Ale ha detto:
E per chi è intollerante alla soia? Ho provato l’anno scorso a fare uno yogurt con latte di avena, un fallimento 😦
Grazie delle belle ricette, sempre interessanti! Mi sono segnata la tua ricotta di mandorle da provare.
ravanellocurioso ha detto:
Ale, io purtroppo non ho ancora provato con altri latti … lo farò appena mi sarà possibile. E come sempre pubblicherò 😀
Grig ha detto:
Con la soia è “facile”, ma con altri latti vegetali? Accetti la sfida? 🙂
ravanellocurioso ha detto:
Non è nella lista delle priorità, ma certo che ci piace sperimentare 😀
Daniela ha detto:
beh, ho provato io… purtroppo gli ingredienti sono americani, quindi magari con quelli italiani viene meglio…. Col latte di mandorle non dolcificato e molto semplice e yogurt di mandorle senza sapori aggiunti (tipo di frutta).
Ho seguito la ricetta alla meglio, e alla fine non ho ottenuto yogurt ma un litro di latte di mandorle un po` acidognolo. Vedro` di usarlo per farci qualche cosa tipo ricotta… speriamo bene…
Purtroppo qui in america tutto e` dolcificato e addensato con varie cose chimiche , e lo yogurt puro, solo latte e fermenti, non si trova. Anche lo yogurt di soya non si trova quasi piu`… stanno passando tutti a mandorle e cocco…
Comunque, per quello che vale, questo esperimento e` stato un fallimento.
Daniela
ravanellocurioso ha detto:
Daniela, con latte di mandorle non viene neanche in Italia 😀
Veganonostrano ha detto:
Ciao! Non ci conosciamo di persona ma abbiamo navigato insieme più volte sull’arca di Aida e seguo da molto il tuo blog (io, insieme ad un’amica, ho il bloggetto veganonostrano). Questa dello yogurt è una mia piccola ossessione!!
Mi spiego… Faccio sempre in casa yogurt di soia con latti comprati (di solito alpro o provamel) e vengono sempre bene utilizzando la yogurtiera e i fermenti che si trovano in farmacia. Ho provato due volte a fare la stessa cosa con il mio latte autoprodotto e mi è venuta in entrambi i casi una schifezza assoluta!!!! Una cosa tutta granulosa completamente slegata e immangiabile… 😦
Come mai?! Il latte lo faccio con 100 gr di soia per un litro d’acqua, canonico insomma. Hai per caso un’idea di dove risieda il mio errore?
Un grande grazie e complimenti per tutto 🙂 veronica
ravanellocurioso ha detto:
Ciao Veronica ;D Intanto ti chiedo con ‘cosa’ prepari il latte? Io poi per il latte autoprodotto uso 200 gr di soia 😀
Veganonostrano ha detto:
Ciao! Forse ho capito il mio errore.. Io uso 100 gr di soia (bio italiana) per un litro d’acqua mentre tu ne usi ben 200 gr! Il latte come lo faccio io va bene per fare la ricotta ma a quanto pare non vale lo stesso per lo yogurt. Domani provo con le tue dosi di soia 🙂 grazie mille! Ti farò sapere se finalmente riuscirò nell’impresa 🙂
Veganonostrano ha detto:
Ah con cosa forse intendevi in che modo lo faccio! Dopo l’ammollo passo acqua e soia nell’estrattore e faccio bollire il latte ottenuto.
Veganonostrano ha detto:
E uso la yogurtiera (scusa per il commento a rate!!)
Pingback: Frozen Yogurt | ravanellocurioso
sara ha detto:
Ciao, ho comprato lo yogurt SojaDe ma non so se contiene fermenti? negli ingredienti c’è scritto solo soia nient’altro…provo?
Alberto Alberti ha detto:
Ciao, ho provato a fare lo yogurt usando latte di soya di Isola bio e yogurt della Provamel.
Nonostante tutti gli accorgimenti di massima pulizia e uso del termometro, stamattina ho trovato il latte liquido come lo aveva lasciato ieri sera 😦
La mia domanda ora è : cosa ci posso fare? Mi dispiace buttare un litro di latte …è comunque commestibile? L’ho messo in una bottiglia di vetro in frigorifero e mi sono accorto che sulla superficie si è formato un liquido giallognolo.
Grazie
ravanellocurioso ha detto:
Eh eh eh …. Alberto … nel post ci sono indicazioni sulla scelta del latte adatto; dal sito del produttore da te segnalato, leggo che il latte di soia ‘Isola Bio’ ha questi valori nutrizionali (Ingredienti – Acqua, soia italiana* (8%), sale marino. (*= da agricoltura biologica) – Tabella Nutrizionale: Grassi 1.3 – Fonte: http://www.isolabio.com/pages/standard.aspx?id=36). Comunque, visto che i batteri non hanno lavorato a dovere, puoi usare tranquillamente il latte, come latte … normale. 😀 Un caro saluto
Chiara Bottacini ha detto:
provato anch’io con il latte Isola Bio…da evitare! Non viene!
ravanellocurioso ha detto:
mettiamolo subito nella black list!
Eleonora - Karmaveg ha detto:
Lo faccio anch’io come te ed è stata una gradiosa scoperta potersi produrre il proprio yogurt! Vorrei provare prossimamente kefir e fermenti per vedere se c’è differenza…tu hai già provato? 🙂 Un abbraccio
Pingback: Formaggino spalmabile | ravanellocurioso
Pingback: Melanzane al forno con salsa di yogurt e menta | ravanellocurioso
Melania ha detto:
Ciao! Ho da poco preso una yogurtiera e sono molto stupita perché se provo a fare lo yogurt con il latte di soia comprato viene benissimo invece con quello autoprodotto viene tutto siero con una fonda biancastra liquida! Un disastro! Con il latte di soia che autoproduco non caglia neanche il tofu! Che cosa sbaglio? Possibile che sia la qualità della soia? Uso soia gialla Biobon e ne metto circa 100 g per litro di acqua.
ravanellocurioso ha detto:
Ciao Melania, non sbagli niente, secondo me. È che.il processo estrattivo realizzato con macchine industriali è spesso più performante. In caso tu lo faccia in casa, ti serve una garza e olio di gomito per strizzare bene il liquido dall’okara.