Cari Ravanelli, bentrovati! Dopo la ricetta dello yogurt, poteva mancare quella del Frozen Yogurt? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Necessario:
- 1 kg di yogurt di soia alla vaniglia (procedere come da ricetta dello yogurt, usando latte di soia alla vaniglia oppure latte di soia al naturale, cui aggiungerete succo d’acero e vaniglia in polvere a piacere)
- succo d’acero qb o malto o succo d’agave
- burro di cocco qb o panna vegetale
Travasare lo yogurt di soia in formine per il ghiaccio o per i cioccolatini e mettere a congelare. Una volta congelati, trasferire tutte le formine di yogurt congelato in un sacchetto freezer con una buona chiusura ermetica. Si conserva, ben chiuso, per parecchio tempo.
Quando avete voglia di un buon frozen yogurt prelevate una tazza di yogurt congelato, che lascerete a temperatura ambiente per qualche minuto.
In un mixer potente versate, per ogni porzione, un cucchiaio di succo d’acero, un cucchiaio di burro di cocco ed una tazza di frozen yogurt e frullate alla massima potenza fino a quando il tutto apparirà come una crema densa e soda.
Aggiustate secondo gusto e servite subito …
Il frozen yogurt si accompagna benissimo con frutta fresca, coulis di frutta, cioccolato fuso, caffè espresso per un dolce affogato, un trito di nocciole o semi a piacere, meringhette croccanti e tutto quello che vi suggerisce la fantasia.
Vi aspetto giovedì 11 giugno per un bellissimo corso con cena organizzato dall’Associazione XVivaio, formata da famiglie, ex allievi ed amici della Scuola Media per Ciechi di Via Vivaio, in occasione del ciclo Incontriamoci in cucina. Perché la Vivaio è un’esperienza UNICA&IRRIPETIBILE!
un buon,
buon appetito da Ravanello Curioso.
PPSS: ci trovi anche su Facebook.
foodnuggets ha detto:
Il frozen yogurt mi piace tantissimo. Ora che ho scoperto come fare… chi mi ferma più? 🙂
Daria ha detto:
Semplice e geniale come sempre! Mi sa che ci provo anche col kefir di soia…
luisa ha detto:
buon giorno,ho fatto la ricottina veg,potresti darmi un suggerimento x come posso riutilizzare il latte di soia mi dispiacerebbe buttarlo grazie mille 🙂
ravanellocurioso ha detto:
Luisa per latte di soia intendi il latticello avanzato dalla cagliatura? Se si, tieni conto che quel che rimane è un liquido un pò povero (la maggior parte dei grassi e delle proteine sono servite per cagliare) e un pò acido (avendolo fatto con l’aceto). Quindi gli usi ed i ricicli sono un pò circoscritti: besciamella? salsa da assensare sul fuoco per accompagnare un arrosto vegetale? ;D
Pellegrina ha detto:
Buongiorno Ravanello, mi piace il sottotitolo del tuo blog. Arrivo qui da Cincia del bosco, sono rimasta conquistata dal tuo latte di mandorle NON zuccherato – finalmente! e vorrei chiederti un consiglio. Sarebbe possibile realizzare una pasta frolla sostituendo il burro, davvero pesante nel caldo estivo e non sanissimo, con qualcos’altro? Non quello di arachidi che trovo pesantissimo, proprio qualcosa di più leggero? La frolla all’olio e quella al vino per i dolci non mi entusiasmano, tranne rari casi. P.S.: sono onnivora e non uso soia né surrogati. Grazie davvero.
ravanellocurioso ha detto:
ciao Pellegrina! 😀 si certo è possibile: in fondo a questo post trovi diversi modi. https://ravanellocurioso.wordpress.com/2015/04/06/pastiera/
Pellegrina ha detto:
Grazie mille, farò qualche esperimento.
ravanellocurioso ha detto:
;D