La ricetta che proponiamo oggi è un Montblanc in versione Montnoir.

Il Montblanc (Montebianco) originale è un dolce realizzato con una purea di castagne, disposta nel piatto a guisa di monte, ricoperta di panna montata a ricordare le vette innevate del Monte Bianco, che infatti svetta con i suoi 4.810,45 mt d’altezza. La nostra versione evoca, invece, una vetta molto più modesta, il Mont Noir, una simpatica collinetta di 152 mt, tutto gusto, salute e piacere.Questo dolce, tipico dell’autunno, è perlopiù diffuso in Francia, Lombardia e Piemonte e, quanto ai natali, la versione più accreditata ci dice che probabilmente nacque sotto il regno dei Savoia quando Piemonte e Francia erano uniti … ed il riferimento geografico al Monte Bianco pare molto, ma molto evocativo. (FOTO di SardegnaIsland).

Che lo vogliate bianco o nero, il risultato finale dipenderà solo dalla copertura utilizzata: noi abbiamo pensato ad una mousse soda e vaporosa ottenuta con della crema di mandorle. Se partite da una crema di mandorle scure, avrete un Montnoir, se optate per una crema di mandorle chiare, otterrete un Monblanc dall’aspetto candidissimo.

Quanto alle difficoltà di realizzazione, vi rassicuro subito dicendovi che il Montblanc è un dolce di facilissima esecuzione e, al netto dei lunghi tempi di ammollo, cottura e riposo, è in realtà molto veloce da realizzare: non occorre essere dei mastri pasticceri per fare un figurone ed è la soluzione perfetta per un’elegante cena a tema autunnale. Ed ora veniamo alla ricetta.

Con le dosi indicate, otterrete:

  • ben due Montnoir di circa 13 cm di diametro e di circa 10 cm di altezza,
  • ma, se lo desiderate, potete anche realizzare un solo Montblanc alto il doppio: considerate però che l’eccessiva altitudine vi complicherà alquanto il servizio.

Il Monblanc si può anche proporre in piccole monoporzioni, da servire:

  • sui piattini del caffè
  • oppure in coppette di vetro che permetteranno di ammirare i ghirigori di purea di castagne.

Ingredienti:

  • 500 gr di castagne secche bio
  • 1 lt di latte di riso integrale bio
  • 2 foglie di alloro (io uso quelle di Annalisa)
  • 1 pizzico di sale integrale

Per insaporire le castagne, usate un bicchierino da 45ml pieno di:

  • olio di semi di girasole spremuto a freddo bio
  • sapa o cotto di fichi bio
  • malto di riso integrale bio
  • rum (il mio “Ron Zacapa Gran Reserva” – invecchiato 23 anni)

Il rum è certamente facoltativo ed è doveroso ometterlo se destiniamo il dolce a dei bambini. Inutile dire che, se intendete offrire questo dolce a dei commensali adulti, un velo di rum di pregio permetterà di aromatizzare degnamente il dolce.

Per la copertura:

  • 3 C di crema di mandorle 100% bianca o scura bio
  • acqua
  • 1 C di cacao in polvere o carrube bio

Procedimento:

Mettere in ammollo le castagne in acqua per almeno un giorno intero. Eliminare l’acqua e far cuocere le castagne in un litro di latte di riso, 2 foglie d’alloro e un pizzico di sale. Quando sono pronte (tempo previsto 1 ora), spegnere il fuoco: il latte risulterà assorbito quasi tutto.

Mettere nel mixer le castagne ancora calde e l’eventuale latte di cottura rimasto e ridurre a purea: assaggiare e decidere la giusta modulazione di ulteriori note dolci. Io ho messo un velo d’olio per dare mordidezza, la sapa (o il vincotto di fichi) e il malto integrale per dolcificare ed, infine, il bicchierino di rum per aromatizzare e ho di nuovo azionato il mixer fino ad ottenere una pasta molto soda e compatta. Fare raffreddare completamente.

Prendere i piatti su cui servirete i dolci ed armati di uno schiacciapatate, formare i vermicelli di castagne direttamente sopra questi.

Ora preparate la copertura, bianca o scura a seconda dei gusti. In una tazza, mettete 3 C di crema di mandorle ed allungate con acqua, aggiungendone   u-n   s-o-l-o   c-u-c-c-h-i-a-i-o   a-l-l-a   v-o-l-t-a. La vostra crema diventerà prima granulosa (avete presente la reazione che avete con il cioccolato fondente fuso quando si bagna con un goccio d’acqua?) e pian piano si trasformerà in una mousse vaporosa ed al contempo soda, che potrete spalmare al pari della panna montata.

A questo punto ricoprite interamente il vostro monte con la mousse di mandorle. Se la lasciate bianca, potete decorare il monte con tanti ciuffetti, usando una sac à poche, altrimenti rivestite con la crema scura come la nostra, aiutandovi con una spatola da pasticcere e poi spolverate con cacao amaro o polvere di carrube.

Fate riposare il dolce in frigorifero per almeno un giorno, perchè, solo a quel punto, diventerà BUONISSSSSSSIMO.

Venendo a me: non ho mai apprezzato questo dolce in tutta la mia vita, mai, mai, mai, (lo trovavo sempre troppo dolce o troppo “pannoso”), finchè qualche giorno fa ho deciso di farmelo da me ed è entrato subito nella top ten dei piatti dolci preferiti di casa Ravanello.

SALUTIAMOCI DI OTTOBRE

Con questa ricetta, partecipo a Salutiamoci di ottobre, l’ormai famosissimo gioco di Stella, Lo, Cobrizo e Brii: “La sfida consiste nel cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità, approfondendo la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, ed evitando soprattutto facili scorciatoie industriali o scelte che prediligano solo l’occhio o il palato senza tener conto della salubrità nel lungo termine”! Questo mese il gioco è ospitato da Kitchen Bloody Kitchen che ci propone una zuppa squisita. Correte subito a vederla.

E, come sempre, un buon, buon appetito da Ravanello Curioso.

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