Il cavolo fa talmente bene che si è conquistato la nomea di “medico dei poveri”. tutto cavoloSe ne parla sin dall’antichità: una leggenda, narrata nell’Iliade, racconta che i cavoli nacquero dalle lacrime di Licurgo, mentre lo scrittore greco Luciano vuole il cavolo nato dalle gocce di sudore di Zeus e, per questo, considerato sacro. (Fonte: qui)Che siano lacrime o sudore, ha decisamente una reputazione invidiabile, eh? Suvvia, in qualche modo romantico ne andava pur ricondotto l’afrore.

Il cavolo è un ortaggio dall’aspetto regale: trame di trine ottiche ed immacolate, nivei merletti di epoca vittoriana, cinti da lingue di fuoco verde.

cavolo01Nel Dizionario delle scienze naturali, volume IV, si legge che moltissimi ed autorevoli medici dell’antichità lo consideravano un rimedio efficace per tutto o quasi. Ippocrate lo suggeriva nella colica e nella dissenteria, Erasistrato per lo stomaco e i nervi. Plinio ci fa sapere che Pitagora, il medico Crisippo e Catone il vecchio composero ciascuno un libro sulle virtù del cavolo e, che, “al dir di Catone non vi ha rimedio dove questo non possa avere il suo pasto”. I Romani lo mangiavano perfino crudo, prima dei banchetti, per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool, mentre con le foglie pestate medicavano ulcerazioni e ferite; per non parlare poi del fatto che, a Roma, gli si attribuiva il potere di scacciare la malinconia e la tristezza. (Fonte qui).

TARTARE DI CAVOLFIORE AL PROFUMO DI BASILICO cavolo-marinato_72

RICETTA QUI: https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/07/23/tartare-di-cavolfiore-al-profumo-di-basilico/

Ma le sorprese non sono per nulla finite. Nel mondo agreste il cavolo veicola molteplici simbolismi: è allegoria della nascita, non solo per la credenza che i bimbi nascano sotto tale ortaggio, ma anche per altre analogie ancora più profonde. Partiamo dall’etimo: dal latino “caulis” (dal greco kaulòs), significa sia fusto, sia pianta, sia pene, “dalla radice KU distesa in KAU che ha il senso di essere tumido, rigonfio, convesso, onde anche il greco KUO, divenir gravido, gonfiarsi”. E quindi “stelo, gambo, fusto, ossia la parte delle piante specialmente annuali, la quale tende ad innalzarsi verticalmente e porta in cima le foglie ed i fiori”. (Fonte: etimo.it). Non sarà un caso che la raccolta del cavolo reitera una serie di gesti noti alle levatrici: “la testa del cavolo viene presa tra le due mani, fatta ruotare dolcemente e tirata; infine con la roncola si recide il fittone, così come il cordone ombelicale.”

Ma quanto mi appassiona tutto questo parlar di cavoli! E già che ci siamo, perchè non ricordare il poeta “ortolano”? “In uno dei suoi scritti Giovanni Pascoli definisce così il suo mestiere:  crema concentrica“Il poeta … é, per usare immagini che sono presenti ora al mio spirito, è, sì, per quanto possa spiacere il dirlo, un ortolano; un ortolano, sì, o un giardiniere, che fa nascere e crescere fiori o cavolfiori.”. (Fonte: Pascoli, il poeta ortolano).

A lui ed al suo amore per questo splendido ortaggio, è dedicato il titolo del post, riadattato proprio dalla splendida poesia “IL LAURO”, Myricae.

CREMA CONCENTRICA DI CAVOLFIORE E BIETA di PAPALO Y PAPALOTL

RICETTA QUI: https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/09/11/crema-concentrica-di-cavolfiore-e-bieta/

Da Pascoli ai giorni nostri non si è mai smesso di parlare di cavoli. Benoît Mandelbrot, un matematico polacco, un outsider nella vita, evitato dai più, è colui che nel 1975, “ebbe la capacità di rovesciare i canoni razionali del pensare la realtà” scoprendo i frattali. (Fonte: I frattali ed il cavolfiore). “Un frattale è un oggetto geometrico dotato di omotetia interna: si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse, ovvero non cambia aspetto anche se visto con una lente d’ingrandimento”. (Fonte: wikipedia)

Ma cosa faranno mai questi frattali? “Rivelano la segreta armonia interiore della natura”, diceva, non senza poesia Ian Stewart, professore emerito di matematica all‘Università di Warwick : “Il mio esempio preferito di un frattale in natura è qualcosa che si può comprare in un supermercato: il broccolo romanesco. Questo ortaggio umile solleva interrogativi profondi in biologia e matematica, a causa della sua forma sorprendente “disposta” in un bel modello di spirali di collegamento. Ma poi si guarda più da vicino un nodulo singolo” per scoprire che anch’esso è disposto secondo “lo stesso modello di spirali di collegamento. E lo stesso vale anche per i più piccoli grumi”.“Una volta che il tuo occhio della mente è sensibile alla geometria frattale, la si vede dappertutto” dice Ian Stewart. Negli alberi, nel picco di montagna, un litorale, un fiocco di neve, il battito del cuore, le galassie nell’universo, “nelle felci, nelle erbe, nei crateri della Luna, nelle fluttuazioni del mercato azionario, nell’incidenza delle inondazioni grandi e piccole, nei movimenti della roccia nelle profondità della Terra che causano i terremoti, ed anche nell’arte astratta. […] Mandelbrot era convinto che questa fosse la naturale armonia, ed ha fissato (i principi) per dimostrare che aveva ragione”. E con Mandelbrot l’armonia segreta della natura ha cessato di essere tanto segreta, cominciando a concedersi alla comprensione e, ancor di più, allo sguardo umano. (Fonte: I frattali ed il cavolfiore)

VELLUTATA DI CAVOLFIORE CON FUNGHI CROCCANTI vellutata-di-cavolfiore_4

RICETTA QUI: https://ravanellocurioso.wordpress.com/2011/11/30/vellutata-di-cavolfiore-con-funghi-croccanti/

E con tutto questo parlare, mi è venuta una gran fame!

E così, dopo la Tartare di cavolfiore al profumo di basilico, la Crema concentrica di cavolfiore e bieta e la Vellutata di cavolfiore con funghi croccanti eccovi una propostina facile, facile ed inedita.

CAVOLI MANTECATI AL BURRO DI GIRASOLE cavoli-mantecati-crema-girasole_3

 Ingredienti per 4 persone:

  • un cavolfiore medio (circa 600/800 gr) bio
  • 1 piccolo cipollotto
  • 3 C di tahin di girasole bio
  • sale integrale
  • olio EVO

Tagliare il cavolfiore a cimette e dividere ogni cimetta in due o tre tocchetti. In una padella con un bel fondo alto, versare un paio di cucchiai di olio ed un paio di cucchiai di acqua, e far soffriggere prima il cipollotto e poi aggiungere il cavolfiore: far saltare dolcemente lasciandolo le verdure croccanti e salare. cavoli-mantecati-crema-girasole_1A parte emulsionare il tahin di girasole (ossia crema di semi di girasole al 100 %: vi mostro la mia nella foto!) con un pò d’acqua, fino a renderlo una crema fluida. Versare il tahin sui cavoli, direttamente in padella, far saltare qualche minuto e spegnere. Servire i cavolfiori caldi: un gusto che vi catapulterà in una dimensione parallela, un’esperienza che in confronto la metempsicosi è una passeggiata!

Con queste ricette partecipo a Salutiamoci!, l’ormai famosissimo gioco di Stella, Lo, Cobrizo e Brii: “La sfida consiste nel cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità, approfondendo la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, ed evitando soprattutto facili scorciatoie industriali o scelte che prediligano solo l’occhio o il palato senza tener conto della salubrità nel lungo termine”! Questo mese il gioco è ospitato da l’orto di Michelle che ci propone, per partire in grande stile, i gnocchi di cavolfiore! Correte tutti a vedere le proposte di Mirco ed il bellissimo blog di Salutiamoci!.

E, non potevo esimermi, con tutte queste ricettuzze SALATE partecipo al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli. Si, proprio quello! Il contest dove Marco Bianchi è il GIUDICE e dove tutti quelli che partecipano VINCONO: basta mandare una foto ed una ricetta per essere dei nostri!

E come sempre un buon, buon appetito da Ravanello Curioso!

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